Esami di Laboratorio
Esame/Analisi: Prolattina
Noto anche come: PRL
Esami correlati: TSH, FSH, Macroprolattina, Prolattina PEG
Metodica: ELFA
Indicazioni cliniche: Amenorrea, Infertilità, Prolattinoma
Prenotazione: No
Significato diagnostico
La prolattina è un ormone cruciale per la produzione di latte nelle ghiandole mammarie, principalmente durante la gravidanza e il periodo postpartum. Nei soggetti non gravidi e negli uomini, i livelli di prolattina sono generalmente bassi. Un esame del sangue è utilizzato per valutarne la concentrazione.
Questo ormone è sintetizzato dalla parte anteriore dell'ipofisi, una piccola ghiandola delle dimensioni di un chicco d'uva, e la sua produzione è regolata da sostanze come la dopamina e gli estrogeni.
Durante la gestazione, la prolattina, insieme agli estrogeni e al progesterone, promuove lo sviluppo delle ghiandole mammarie. Dopo il parto, aiuta a mantenere la produzione di latte. Nei casi in cui non si allatta, i livelli di prolattina ritornano ai valori precedenti la gravidanza. Durante l'allattamento, la suzione del neonato stimola la produzione di prolattina e quindi di latte materno, grazie a un meccanismo di feedback.
L'esame della prolattina può essere utilizzato, insieme alla determinazione di altri ormoni, per:
- Determinare la causa della produzione di latte non associata a gravidanza o allattamento (galattorrea)
- Diagnosticare le cause d'infertilità o disfunzione erettile negli uomini
- Diagnosticare la causa d'irregolarità del ciclo mestruale e/o d'infertilità nelle donne
- Rilevare e diagnosticare la presenza di un prolattinoma (ormone producente la prolattina), monitorarne il trattamento e rilevare eventuali ricadute
- Valutare la funzionalità dell’ipofisi o la presenza di patologie ipofisarie
Gli uomini e le donne non in gravidanza presentano di norma livelli ridotti di prolattina. La corretta valutazione dei livelli di prolattina richiede la conoscenza del momento della giornata nel quale il campione è stato prelevato. La concentrazione di prolattina nel sangue infatti varia durante il corso della giornata, con picchi mattutini e livelli minimi durante le ore di riposo.
La condizione ottimale consiste nell’effettuare il prelievo dopo 3-4 ore dalla sveglia mattutina.
Durante la gravidanza l’iperprolattinemia (presenza di concentrazioni elevate di prolattina) è normale, così come dopo il parto e durante l’allattamento.
Esistono altre patologie/condizioni cliniche associate ad elevati livelli di prolattina nel sangue:
- Presenza di prolattinoma, ossia di un tumore producente prolattina
- Disturbi dell’alimentazione come l’anoressia nervosa
- Malattie ipotalamiche Ipotiroidismo
- Malattie renali
- Malattie epatiche
- Sindrome dell’ovaio policistico
- Altre malattie ipofisarie o altri tipi di tumore
Nei pazienti che presentano un’iperprolattinemia inspiegabile, è opportuno ripetere l’esame a digiuno per confermare la diagnosi, poiché alcune tipologie di alimenti possono influenzare i livelli di prolattina. L’ipopituitarismo è spesso associato a concentrazioni sotto la norma della prolattina e degli altri ormoni ipofisari. Raramente, può essere diagnosticata la carenza di prolattina, nota come ipoprolattinemia, che causa incapacità di produrre latte materno dopo il parto. Il prolattinoma, un tipo di tumore benigno dell'ipofisi, è una delle cause comuni di aumento anomalo della prolattina. Sebbene più frequente nelle donne, può colpire anche gli uomini. I sintomi possono includere la secrezione di latte nelle donne non in gravidanza o in allattamento, e più raramente negli uomini (galattorrea), oltre ad altri sintomi correlati alla dimensione e alla posizione del tumore. La massa tumorale può esercitare pressione sul nervo ottico, causando mal di testa e problemi alla vista, e può anche interferire con la produzione di altri ormoni ipofisari. Nei casi delle donne, il prolattinoma può causare infertilità e irregolarità del ciclo mestruale, mentre negli uomini può portare a una diminuzione della libido. Se non trattato, può danneggiare i tessuti circostanti.